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Profanazione del sabato!

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Profanazione del sabato!
Giorno santo, benedetto
e Sacro per il Signore!


Dio Padre ci ha dato il seguente comando:

(Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato.) Esodo 20,8

Riguardo all’osservanza dei comandamenti di Dio non bisognerebbe nemmeno discutere sul perché il Signore ci comanda una data cosa. In questo comandamento il Signore, in riferimento al sabato, ci dice che è un giorno santo, benedetto e Sacro, in onore alla sua santità, benevolenza e amore verso l’uomo e alla sua Signoria o divinità. Ciò che è santo non lo possiamo rendere diabolico, ciò che è benedetto da Dio non lo possiamo rendere maledetto e ciò che è Sacro per il Signore non lo possiamo rendere sacrilego. L’inosservanza di questo comandamento è sicuramente cosa molto grave, perché abbiamo elencato tre aspetti molto importanti legati alla divinità di Dio. Non osservando questo comandamento, quindi lavorando, invitiamo il nostro prossimo a fare lo stesso e nel tempo diventa come una malattia contagiosa che produce sicuramente sofferenza e morte su tutta la terra agli occhi del Signore, cosa che Lui non vorrebbe mai vedere, provocando la collera del nostro Dio contro di noi. Infatti la sofferenza e la morte sono conseguenza della nostra disubbidienza, iniziata con il peccato originale di Adamo ed Eva.
Possiamo fare tranquillamente tre esempi con i quali il giorno del riposo viene da noi profanato:


(Primo esempio)

Trasgredendo il giorno del riposo del sabato, può ad esempio accadere che durante il lavoro che facciamo, in compagnia di altri fratelli del Signore Gesù, due litigano per motivi di lavoro o di denaro al punto tale da scapparci il morto. Succedendo questo, colui che ha ucciso non ha trasgredito un comandamento ma due, avendo il Signore comandato anche di non uccidere, raddoppiando la maledizione di Dio su di lui per la sua malvagità, attirando anche a sé una potenziale morte anticipata, come reazione malvagia da parte di qualche famigliare del morto presente a lavoro in quel sabato, inducendo il prossimo a trasgredire anche lui non un comandamento ma due, avendo anch’egli ucciso. Questa è una conseguenza a catena che il Signore conosce benissimo ed è il motivo per il quale non bisogna assolutamente trasgredire questo comandamento, per non andare incontro alla dannazione eterna e la cosa più grave è procurare la dannazione al nostro prossimo.
Accadendo queste cose nel giorno del riposo benedetto da Dio, coloro che subiscono la sofferenza dovuta alla morte del proprio famigliare, malediranno quel sabato, tramutando ciò che il Signore ha benedetto in maledetto, provocando sempre di più l’ira di Dio.
Un riferimento alla Sacra Parola del Signore che ci fa capire che ciò che Dio benedice non bisogna maledirlo è il seguente:

(Dio disse a Balaam: «Tu non andrai con loro, non maledirai quel popolo, perché esso è benedetto».) Numeri 22,12


(Secondo esempio)

Quando andiamo a lavoro nel giorno di sabato, anche frettolosamente e in macchina, può accadere che un bambino per distrazione attraversa la strada e viene investito uccidendolo. I famigliari del bambino avranno la stessa reazione dell’esempio precedente e in questo caso quel sabato sarà maledetto ancora di più per la morte di un bambino che non aveva nessuna colpa, facendo soltanto due passi all’aria aperta.


(Terzo esempio)

Andando a lavorare in macchina di sabato, anche non frettolosamente, può accadere che un’altro trasgressore del giorno del riposo che viaggia in direzione opposta, per fretta o altro, provoca un grave tamponamento frontale e mortale di uno dei due o di entrambi, o addirittura di diversi lavoratori presenti in entrambe le macchine. È chiaro che anche in questo caso quel sabato sarà non maledetto dagli uomini ma plurimaledetto, provocando in Dio una collera della quale non ci si rende conto.


Noi sappiamo che la Parola del Signore è Sacra, non ubbidendo a questa Parola commettiamo un sacrilegio ed essendo questo una trasgressione alla Legge di Dio comporterà sicuramente un castigo divino, in questa vita terrena o peggio ancora la dannazione eterna successivamente alla seconda morte.
Riguardo all’osservanza del giorno del sabato, come giorno di riposo prestabilito dal Signore in suo onore, bisognava osservarlo da sempre, avendo già in vigore al tempo di Gesù il calendario giuliano, che abbiamo avuto fino al 1582, continuando a fare lo stesso anche con il successivo calendario che abbiamo attualmente. Gesù stesso ha osservato il giorno del riposo dedicandosi soltanto alla predicazione, per come si capisce dalla seguente citazione del Vangelo:

(Poi scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente.) Luca 4,31

Un’altra affermazione del Vangelo che ci conferma l’osservanza del sabato da parte di Gesù è la seguente:

(Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.) Giovanni 15,10

Se il Signore Gesù ha osservato il giorno del riposo del sabato, pur essendo Lui il Figlio di Dio, a maggior ragione lo dobbiamo osservare anche noi, per rimanere nel suo amore e come Lui nell’amore di Dio Padre.
L’osservanza del giorno di riposo da parte di Gesù è un chiaro segno di timore del Figlio di Dio nei confronti del Padre celeste, infatti con la seguente sua affermazione ci ha fatto capire qual’è la grandezza dell’Eterno:

(Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me.) Giovanni 14,28

Se il Padre celeste è più grande di Gesù, allora, per come noi ragioniamo in questo mondo è sicuramente degno di rispetto ancora di più del rispetto che portiamo a Gesù, pur essendo il Figlio di Dio.
Se abbiamo deciso che la domenica è un giorno di festa e di “riposo” nel rispetto del Signore Gesù e della sua risurrezione, non dovremmo a maggior ragione fissare anche il sabato come giorno di festa e di riposo avendolo ricevuto come comando da colui che per la sua gloria ha fatto nascere ed ha riportato in vita Gesù?
Il fatto che Gesù sia risuscitato di domenica, giorno attaccato al sabato, non potrebbe essere manifestazione della volontà di Dio nel volere due giorni di festa e di riposo consecutivi per farci riposare per come si deve?
Riflettendo però sul comandamento di Dio citato a inizio documento possiamo capire che dal punto di vista lavorativo il Signore ci autorizza a lavorare sei giorni su sette tranne il sabato, quindi si potrebbe considerare come giorno festivo e di riposo settimanale soltanto il sabato.
Questo non vuol dire che dobbiamo lavorare per forza sei giorni su sette, infatti se decidiamo di fissare altri giorni di festa o di riposo in settimana, per come abbiamo già fatto, il Signore non ci condannerà di sicuro, neanche se decidiamo di non lavorare mai, anzi, verrebbe esaltata ancora di più la Signoria di Dio in noi, rendendoci totalmente liberi di goderci la sua Creazione, contemplando la sua grandezza e glorificandolo, proiettando la nostra glorificazione di Lui per la vita eterna.
La Legge di Dio è per noi perenne e questo lo possiamo capire dalle seguenti parole di Dio rivolte a Mosè come comando vero e proprio, quindi il riposo del sabato va osservato perennemente, essendo noi tutti discendenti del popolo d’Israele al quale è stata consegnata l’antica Legge del Signore:

(Ogni giorno di sabato lo si disporrà davanti al Signore perennemente da parte degli Israeliti: è un’alleanza eterna.) Levitico 24,8

Se ad un certo punto della nostra vita abbiamo deciso di osservare come giorno di riposo la Domenica al posto del Sabato, da quel momento in poi è accaduto che ancora prima di osservare il riposo domenicale abbiamo profanato il giorno di riposo del sabato, avendo il giorno prima lavorato.
Se quel sabato fosse stato il giorno del compimento dell’ira di Dio il Signore ci avrebbe trovato in piena trasgressione del suo comandamento.
La Legge che Dio ci ha dato per mezzo di Mosé quindi, è una Legge che ha validità fino alla fine del mondo e questo lo possiamo capire bene leggendo soltanto la seguente profezia per mezzo di Malachia:

(Tenete a mente la legge del mio servo Mosè, al quale ordinai sull’Oreb precetti e norme per tutto Israele. Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore: egli convertirà il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri, perché io, venendo, non colpisca la terra con lo sterminio.) Malachia 3, 22

La necessità di dover ristabilire l’osservanza del giorno del riposo del sabato la possiamo riconoscere anche dalla seguente affermazione del Signore Gesù, in riferimento appunto al tempo della fine del mondo, facendoci capire che nel giorno in cui si manifesterà visibilmente dal cielo vorrà trovarci nell’osservanza del giorno del riposo stabilito da Dio Padre, anche perché se ci stanchiamo troppo come faremo a fuggire da Lui?
La citazione del Sacro Vangelo è la seguente:

(In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano! Pregate che la vostra fuga non accada d’inverno o di sabato. Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale non vi è mai stata dall’inizio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuno si salverebbe; ma, grazie agli eletti, quei giorni saranno abbreviati.) Matteo 24,19

Il fatto che l’ira di Dio possa compiersi nel giorno di sabato, come giorno di riposo del Signore dopo la sua Creazione e del nostro riposo su osservanza del suo comandamento, dimostrerebbe la grande collera del Santo Spirito, il quale andrebbe a compiere tutta la devastazione da Lui profetizzata in un giorno Sacro per il Signore, dimenticando addirittura che Lui stesso si era riposato alle origini della Creazione, dimostrando ancora una volta la sua sovranità permettendosi di dire e fare una cosa per poi stravolgerla completamente.
Alcuni esempi si trovano nel documento “Serpente di bronzo e cherubini sull’arca della Testimonianza.pdf”.


Il messaggero di Dio