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Mettiamo in pratica la Parola del Signore!

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Queste citazioni della Scrittura ci fanno capire cosa significa mettere in pratica o meno la Parola di Dio:


(Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».) Matteo 7,21

Queste affermazioni del Signore Gesù ci fanno capire che mettere in pratica la sua Parola è segno di saggezza ed ha lo scopo di allontanare dalla nostra vita la sventura, per una sicura protezione da parte di Lui, evitando le conseguenze dei flagelli che il Signore può mandare su noi uomini a causa dei nostri peccati e quindi della nostra disubbidienza.


(Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».) Luca 6,46

Questa citazione del Vangelo, molto simile alla precedente, ci fa capire che è inutile rivolgerci al Signore invocandolo se non ascoltiamo e non mettiamo in pratica quello che Lui dice.


(Lo sapete, fratelli miei carissimi: ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento all’ira. Infatti l’ira dell’uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio. Perciò liberatevi da ogni impurità e da ogni eccesso di malizia, accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi; perché, se uno ascolta la Parola e non la mette in pratica, costui somiglia a un uomo che guarda il proprio volto allo specchio: appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla. Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.) Giacomo 1,19

Queste affermazioni del Vangelo ci fanno capire che non dobbiamo limitarci soltanto all’ascolto della Parola del Signore, ma dobbiamo mettere in pratica la Parola ascoltata, in modo da ottenere la salvezza per mezzo della nostra obbedienza. Non è possibile essere salvati senza mettere in pratica la Parola del Signore. Questo conduce anche a quel benessere spirituale consistente nella vera felicità che noi uomini dobbiamo ricercare ogni giorno.


(Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: “Che cosa significano queste istruzioni, queste leggi e queste norme che il Signore, nostro Dio, vi ha dato?”, tu risponderai a tuo figlio: “Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente. Il Signore operò sotto i nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l’Egitto, contro il faraone e contro tutta la sua casa. Ci fece uscire di là per condurci nella terra che aveva giurato ai nostri padri di darci. Allora il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il Signore, nostro Dio, così da essere sempre felici ed essere conservati in vita, come appunto siamo oggi. La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore, nostro Dio, come ci ha ordinato”.) Deuteronomio 6,20

Questa citazione del Deuteronomio ci fa capire che dobbiamo mettere in pratica la Parola del Signore, osservando quindi la sua Legge dimostrando il nostro giusto timore di Lui, preservando così la nostra vita proiettandola ad una vita eterna nella pace e beatitudine senza fine. Mettere in pratica la Parola del Signore equivale ad essere giudicati uomini giusti, avendo praticato la giustizia di Dio nell’osservanza della sua Legge.


(Vedete, io pongo oggi davanti a voi benedizione e maledizione: la benedizione, se obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, che oggi vi do; la maledizione, se non obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, e se vi allontanerete dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire dèi stranieri, che voi non avete conosciuto. Quando il Signore, tuo Dio, ti avrà introdotto nella terra in cui stai per entrare per prenderne possesso, tu porrai la benedizione sul monte Garizìm e la maledizione sul monte Ebal. Questi monti non si trovano forse oltre il Giordano, oltre la via verso occidente, nella terra dei Cananei che abitano l’Araba, di fronte a Gàlgala, presso le Querce di Morè? Voi di fatto state per attraversare il Giordano, per prendere possesso della terra che il Signore, vostro Dio, vi dà: voi la possederete e l’abiterete. Avrete cura di mettere in pratica tutte le leggi e le norme che oggi io pongo dinanzi a voi.) Deuteronomio 11,26

Queste parole del Signore rivolte al popolo degli Israeliti non sono rivolte soltanto a loro, ma a noi tutti, essendo noi la discendenza di quel popolo prescelto dal Signore, con il quale ha stabilito un patto per sempre per mezzo della Legge data a Mosè, cioè i dieci comandamenti. Queste parole del Signore quindi, hanno lo scopo di farci mettere in pratica la sua Legge, per non andare incontro alla maledizione che Lui ci ha messo davanti, consistente nei vari mali che il Signore può infliggerci in qualsiasi momento della nostra vita e nel peggiore dei casi nel supplizio della dannazione eterna.


(Mosè e i sacerdoti leviti dissero a tutto Israele: «Fa’ silenzio e ascolta, Israele! Oggi sei divenuto il popolo del Signore, tuo Dio. Obbedirai quindi alla voce del Signore, tuo Dio, e metterai in pratica i suoi comandi e le sue leggi che oggi ti do».) Deuteronomio 27,9

Anche questa citazione del libro di Mosè ci fa capire che il popolo d’Israele, così come noi tutti, era tenuto ad obbedire alla voce del Signore, mettendo in pratica i suoi comandamenti. La nostra disobbedienza non può essere giustificata dal fatto che dal tempo di Mosè ad oggi sono passati più di tre mila anni, perché il Signore è uno Spirito che vive eternamente e la sua Legge è valida per sempre.


(Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi, che portavano l’arca dell’alleanza del Signore, e a tutti gli anziani d’Israele. Mosè diede loro quest’ordine: «Alla fine di ogni sette anni, al tempo dell’anno della remissione, alla festa delle Capanne, quando tutto Israele verrà a presentarsi davanti al Signore, tuo Dio, nel luogo che avrà scelto, leggerai questa legge davanti a tutto Israele, agli orecchi di tutti. Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini e il forestiero che sarà nelle tue città, perché ascoltino, imparino a temere il Signore, vostro Dio, e abbiano cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge.) Deuteronomio 31,9

Anche questa citazione del Deuteronomio ci fa capire quella che era l’importanza della Legge del Signore per il popolo degli Israeliti e giustamente anche per noi tutti, dimostrando il nostro timore di Dio mettendola in pratica.


(Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli, vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio.) Ezechiele 36,25

Queste parole del Signore per mezzo del profeta Ezechiele ci fanno capire quanto è importante per il Signore la messa in pratica delle sue Leggi, cioè dei suoi comandamenti, affinché il Signore possa riconoscerci come suoi figli.


(…Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e le metterete in pratica. Io sono il Signore”».) Levitico 19,37

Questa affermazione del Signore è un comando vero e proprio che ha lo scopo di farci mettere in pratica i suoi comandamenti, nel rispetto della sua Signoria o sovranità, essendo Lui padrone e sovrano di tutto ciò che ha creato in cielo e in terra.


(Mosè descrive così la giustizia che viene dalla Legge: L’uomo che la mette in pratica, per mezzo di essa vivrà.) Romani 10,5

Questa affermazione molto importante che Mosè ha fatto su ispirazione dello Spirito di Dio ci fa capire che se mettiamo in pratica la Parola del Signore, osservando quindi la sua Legge, otteniamo per giustizia la vita, cioè la vita eterna nella pace e beatitudine senza fine, perché la vita attuale già la viviamo per dimostrare al Signore il nostro amore per Lui.
In mancanza di questo si va incontro al supplizio eterno profetizzato dal Signore Gesù con la seguente affermazione del Vangelo:

(E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».) Matteo 25,46

È bene leggere anche il documento “Osservanza dei comandamenti di Dio.pdf”.


Il messaggero di Dio