Sacralità delle immagini, vera o falsa?
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La sacralità è la condizione che sussiste in ciò che è sacro, attribuendo ad esso un carattere sacro.
Ciò che è sacro lo è perché ha un legame con la divinità di Dio o con la sua volontà. La chiesa ad esempio è sacra perché è stata voluta da Dio, la Legge di Dio è Sacra perché ci è stata nel rispetto della sua volontà.
Riguardo alle immagini che noi realizziamo e che definiamo “sacre” nasce spontanea la seguente domanda:
Come può un’immagine essere sacra se il Signore ci ha proibito chiaramente di farci delle immagini di ciò che Lui ha creato per prostrarci davanti ad esse o servirle così come specificato nel seguente comandamento?
(Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti) Esodo 20,4
Un’immagine materiale realizzata con le nostre mani, che rappresenta qualche cosa che il Signore ha creato, per poter essere sacra, deve rispettare il requisito della purezza. Se manca questo requisito, l’immagine non può essere sacra, né può avere un carattere sacro.
L’immagine materiale che noi facciamo oggetto di culto viola sicuramente questo requisito, consistente nella regola di purezza stabilita da Dio con il secondo comandamento sopra riportato.
L’osservanza di questo comandamento consiste nel riconoscere la gloria del purissimo Spirito del Dio vivente, per una vera adorazione del Signore e della sua Sacra Legge.
L’inosservanza di questo comandamento invece, risulta essere un atto impuro e abominevole, che va addirittura a profanare e a rendere impura anche la chiesa dove l’immagine viene collocata, profanando anche la sacralità del luogo in cui dobbiamo rendere culto allo Spirito di Dio.
Possiamo fare anche riferimento alla seguente citazione del profeta Isaia:
(Considererai cose immonde le tue immagini ricoperte d’argento; i tuoi idoli rivestiti d’oro getterai via come un oggetto immondo. «Fuori!», tu dirai loro) Isaia 30,22
Queste immagini che per noi sono sacre alle quali rendiamo culto e che adoriamo sono immonde o impure perché appartengono al diavolo, il quale ha voluto che fossero realizzate per i suoi seguenti scopi malefici:
1) Per allontanarci dalla pura verità predicata dal Signore Gesù Cristo.
2) Per farci trasgredire il secondo comandamento della sacra Legge di Dio.
3) Per farci adorare degli idoli, cioè opere morte e non lo Spirito vivente di Dio.
4) Per offendere la gloria di Dio che noi attribuiamo agli idoli, rendendogli culto e adorandoli.
5) Per offendere la natura dell’essere umano che Dio ha creato, riducendolo ad un’immagine priva di vita.
6) Per farci profanare le chiese nelle quali vengono collocate, commettendo sacrilegi agli occhi del Signore.
7) Per farci profanare le nostre abitazioni, confidando in degli oggetti e non nello Spirito onnipresente di Dio.
8) Per dimorare in esse e vedersi adorato da coloro che ha davanti in adorazione: prostrazione, bacio, ecc.
9) Per compiere miracoli ingannevoli per mezzo degli idoli nei quali confidiamo, confondendo la nostra fede.
10) Per provocare l’ira di Dio contro di noi in modo da ottenere la nostra dannazione eterna insieme alla sua.
Possiamo anche dire che tutti i comandamenti del Signore si possono considerare regole di purezza, perché osservandoli manteniamo la nostra integrità morale, secondo la volontà di colui che è Santo. Infatti, questi comandamenti consistono in una legge morale di vita, nel rispetto del prossimo e del Signore, Dio nostro.
Avendo trasgredito il comandamento di Dio Padre che ci proibisce di farci immagini di tutto ciò che il Signore ha creato in cielo e in terra ed avendo dimostrato in cosa consiste l’impurità dell’immagine ritenuta sacra, possiamo dire che l’immagine che noi facciamo oggetto di culto non può essere sacra, ma profana.
Il messaggero di Dio