Giustizia divina di Dio Padre e del Signore Gesù!
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A tutti coloro in grave stato di peccato consiglio:
convertite il vostro cuore
e sperate nella misericordia di Dio!
Le tappe cronologiche della giustizia di Dio possono essere riassunte nel modo seguente:
(Maledizioni, prodigi punitivi, flagelli, sterminio dei malvagi, condanna nell’ultimo giorno, seconda morte, supplizio eterno infernale.)
Segue l’elenco di alcuni eventi del passato della Sacra Bibbia e profezie con riferimento alla giustizia di Dio:
1) Maledizione di Dio per il peccato originale di Adamo ed Eva e morte dell’essere umano; Genesi 2,15
2) Diluvio universale e morte di tutti gli uomini della terra; Genesi 7,17
3) Distruzione di Sodoma e Gomorra con il fuoco dal cielo e morte di tutti gli abitanti; Genesi 19,14
4) Sterminio in mare dell’esercito del faraone d’Egitto e liberazione degli Israeliti dalla schiavitù; Esodo 14,21
5) Punizione dei padri nei figli per l’inosservanza dei comandamenti; Esodo 20,4
6) Sventure sulle città di Gerusalemme e Giuda e morte di tutti gli abitanti; Geremia 44,2
7) Sterminio per chi tiene un abominio in casa; Deuteronomio 7,25
8) Giustizia di Dio contro gli adoratori di idoli; Sapienza 14,29
9) Sterminio dei malvagi nel giorno del Signore; Malachia 3,19
10) Accecamento di Saulo da parte di Gesù per la persecuzione dei suoi discepoli; Atti degli Apostoli 9,1
11) Allontanamento degli operatori d’iniquità da parte di Gesù nel giorno del giudizio; Matteo 7,22
12) Rinnegamento da parte di Gesù di coloro che non lo hanno riconosciuto nella loro vita; Luca 12,8
13) Giudizio anticipato di alcune città da parte di Gesù per non essersi convertite; Matteo 11,20
14) Flagelli che precedono l’ira di Dio e morte di una parte dell’umanità; Apocalisse 9,20
15) Devastazione dei sette flagelli nel compimento dell’ira di Dio; Apocalisse 16,1
16) Condanna nell’ultimo giorno da parte della parola detta da Gesù; Giovanni 12,44
17) Condanna al supplizio eterno infernale da parte di Gesù; Matteo 25,41
18) Seconda morte dei peccatori nel fuoco eterno infernale; Apocalisse 21,8
1) Maledizione di Dio per il peccato originale di Adamo ed Eva e morte dell’essere umano:
(Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire».) Genesi 2,15
Questa citazione della Sacra Scrittura ci fa capire che disubbidendo alla parola del Signore si va incontro alla maledizione da parte di Lui, subendo per giustizia qualche effetto malefico nella nostra vita. In questo caso, la conseguenza della maledizione è stata la morte di Adamo ed Eva, così come il Signore aveva predetto, dimostrando che quando dice una cosa la compie. Il fatto che Adamo ed Eva siano morti per effetto della maledizione si capisce anche dal fatto che il frutto dell’albero che hanno mangiato era buono da mangiare, infatti non sono morti subito dopo o poco dopo, ma successivamente. Se continuiamo a leggere il racconto del peccato originale possiamo notare che il Signore ha maledetto complessivamente il serpente, il suolo, l’uomo e la donna, quindi quattro maledizioni per una disubbidienza. Da ciò capiamo che il Signore è molto rigoroso.
2) Diluvio universale e morte di tutti gli uomini della terra:
(Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni: le acque crebbero e sollevarono l’arca, che s’innalzò sulla terra. Le acque furono travolgenti e crebbero molto sopra la terra e l’arca galleggiava sulle acque. Le acque furono sempre più travolgenti sopra la terra e coprirono tutti i monti più alti che sono sotto tutto il cielo. Le acque superarono in altezza di quindici cubiti i monti che avevano ricoperto. Perì ogni essere vivente che si muove sulla terra, uccelli, bestiame e fiere e tutti gli esseri che brulicano sulla terra e tutti gli uomini. Ogni essere che ha un alito di vita nelle narici, cioè quanto era sulla terra asciutta, morì. Così fu cancellato ogni essere che era sulla terra: dagli uomini agli animali domestici, ai rettili e agli uccelli del cielo; essi furono cancellati dalla terra e rimase solo Noè e chi stava con lui nell’arca. Le acque furono travolgenti sopra la terra centocinquanta giorni.) Genesi 7,17
Con il diluvio universale il Signore ha dimostrato di poter punire tutta l’umanità contemporaneamente con uno dei suoi flagelli mandato dal cielo, al quale nessuno può scampare, se non qualcuno che riceve da Dio una protezione particolare, come nel caso di Noè, che è stato salvato dalla giustizia divina.
3) Distruzione di Sodoma e Gomorra con il fuoco dal cielo e morte di tutti gli abitanti:
(Lot uscì a parlare ai suoi generi, che dovevano sposare le sue figlie, e disse: «Alzatevi, uscite da questo luogo, perché il Signore sta per distruggere la città!». Ai suoi generi sembrò che egli volesse scherzare. Quando apparve l’alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: «Su, prendi tua moglie e le tue due figlie che hai qui, per non essere travolto nel castigo della città». Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie e le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della città. Dopo averli condotti fuori, uno di loro disse: «Fuggi, per la tua vita. Non guardare indietro e non fermarti dentro la valle: fuggi sulle montagne, per non essere travolto!». Ma Lot gli disse: «No, mio signore! Vedi, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai usato grande bontà verso di me salvandomi la vita, ma io non riuscirò a fuggire sul monte, senza che la sciagura mi raggiunga e io muoia. Ecco quella città: è abbastanza vicina perché mi possa rifugiare là ed è piccola cosa! Lascia che io fugga lassù – non è una piccola cosa? – e così la mia vita sarà salva». Gli rispose: «Ecco, ti ho favorito anche in questo, di non distruggere la città di cui hai parlato. Presto, fuggi là, perché io non posso far nulla finché tu non vi sia arrivato». Perciò quella città si chiamò Soar. Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Soar, quand’ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco provenienti dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. Ora la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale. Abramo andò di buon mattino al luogo dove si era fermato alla presenza del Signore; contemplò dall’alto Sòdoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace.) Genesi 19,14
La distruzione di Sodoma e Gomorra da parte del Signore e’ un’altro esempio di come il Signore può rendere giustizia alla nostra condotta peccaminosa, dimostrando di poter mandare dal cielo non solo il diluvio, ma anche il fuoco e così come lo ha mandato su due città lo può mandare su tutta la faccia della terra dimostrando la sua onnipotenza. In questo racconto possiamo notare la salvezza da parte di Dio di Lot, considerato un uomo giusto, come accaduto per la salvezza di Noè e la punizione della moglie di Lot per la sua disubbidienza alla parola dell’Angelo, essendo stata trasformata in statua di sale per essersi voltata. Quindi l’ubbidienza all’Angelo riflette l’ubbidienza a Dio.
4) Sterminio in mare dell’esercito del faraone d’Egitto e liberazione degli Israeliti dalla schiavitù:
(Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare. Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!». Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno.) Esodo 14,21
Con lo sterminio dell’esercito del faraone d’Egitto il Signore ha fatto giustizia colpendo gli egiziani prima con tutti i flagelli che aveva mandato su di loro con le dieci piaghe, infine, facendo morire tutto l’esercito del faraone nel mare, dopo averlo aperto, dopo aver frenato le ruote dei loro carri, bloccandoli per non farli avanzare più e richiudendo il mare su di loro, annegandoli. La liberazione degli Israeliti dalla schiavitù è un’azione salvifica di Dio, ma anche punitiva nei confronti dei nemici del popolo d’Israele, tenuto schiavo dai sudditi del faraone egiziano. Non farà la stessa cosa il Signore con tutti noi, nel giorno in cui ci libererà dalla schiavitù del diavolo che ci tiene prigionieri?
5) Punizione dei padri nei figli per l’inosservanza dei comandamenti:
(Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.) Esodo 20,4
Con questo comandamento il Signore ci ha fatto capire che la sua giustizia prevede la punizione della disubbidienza dei padri nei figli. Infatti noi tutti, come discendenza di Adamo ed Eva, ereditiamo la morte come conseguenza della maledizione di Dio per il peccato originale dei nostri progenitori.
6) Sventure sulle città di Gerusalemme e Giuda e morte di tutti gli abitanti:
(«Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Voi avete visto tutte le sventure che ho mandato su Gerusalemme e su tutte le città di Giuda; eccole oggi una desolazione, senza abitanti, a causa delle iniquità che commisero per provocarmi, andando a offrire incenso e a venerare altri dèi, che né loro conoscevano né voi né i vostri padri conoscevate.) Geremia 44,2
Le sventure che il Signore ha mandato sulle città di Gerusalemme e Giuda sono un’altro esempio di come il Signore punisce coloro che lo provocano, ad esempio offrendo incenso e venerando i falsi dèi, cioè gli idoli materiali che noi ci facciamo per poi adorarli. E’ normale che il Signore deve fare giustizia dei peccatori che non riconoscono la gloria di Dio e che addirittura la offendono.
7) Sterminio per chi tiene un abominio in casa:
(Darai alle fiamme le sculture dei loro dèi. Non bramerai e non prenderai per te l’argento e l’oro che le ricopre, altrimenti ne resteresti come preso in trappola, perché sono un abominio per il Signore, tuo Dio. Non introdurrai un abominio in casa tua, perché sarai, come esso, votato allo sterminio. Lo detesterai e lo avrai in abominio, perché è votato allo sterminio.) Deuteronomio 7,25
Questa citazione del libro di Mosè ci fa capire che il Signore ha maledetto l’uomo che introduce e tiene in casa un abominio, come ad esempio l’oro o l’argento che ricopre un idolo, oppure l’idolo stesso o una copia di esso. La sorte di quell’uomo sarà la stessa di quell’oggetto, cioè lo sterminio.
8) Giustizia di Dio contro gli adoratori di idoli:
(Ponendo fiducia in idoli inanimati, non si aspettano un castigo per aver giurato il falso. Ma, per l’uno e per l’altro motivo, li raggiungerà la giustizia, perché concepirono un’idea falsa di Dio, rivolgendosi agli idoli, e perché spergiurarono con frode, disprezzando la santità. Infatti non la potenza di coloro per i quali si giura, ma la giustizia che punisce i peccatori persegue sempre la trasgressione degli ingiusti.) Sapienza 14,29
La Sapienza di Dio ci fa capire che il Signore farà giustizia di coloro che ripongono la loro fiducia in idoli senz’anima, attribuendo ad essi il carattere sacro e il potere divino che appartengono allo Spirito di Dio, rinnegando la gloria eterna del Signore che vive nel cielo.
9) Sterminio dei malvagi nel giorno del Signore:
(Ecco infatti: sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio. Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia e voi uscirete saltellanti come vitelli dalla stalla. Calpesterete i malvagi ridotti in cenere sotto le piante dei vostri piedi nel giorno che io preparo, dice il Signore degli eserciti.) Malachia 3,19
Con la profezia del profeta Malachia il Signore ci anticipa la sua futura azione potente nel mandare il fuoco dal cielo contro tutti i malvagi che commettono ingiustizia, anticipandoci la loro sorte corporale ma anche quella spirituale ed eterna.
10) Accecamento di Saulo da parte di Gesù per la persecuzione dei suoi discepoli:
(Saulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Saulo allora si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda.) Atti degli Apostoli 9,1
L’accecamento di Saulo da parte di Gesù e’ un’azione prodigiosa che dimostra l’onnipotenza di Gesù non solo nell’operare miracoli di guarigione a nostro favore, ma anche prodigi punitivi sempre a nostro favore, per indurci a non commettere ciò che è peccato ai suoi occhi. Questo prodigio di Gesù dell’accecamento di Saulo e’ insolito per noi, perché Gesù aveva sempre operato miracoli di guarigione e non di punizione. Questo significa che Gesù è sempre pronto a punire se necessario noi uomini, per un discorso di giustizia, nel rispetto della sua volontà e della volontà del Padre. E’ normale che il Signore Gesù avendo ricevuto da Dio Padre ogni potere in cielo e in terra, lo deve usare anche per punire noi uomini, compiendo in tutto la volontà del Padre.
11) Allontanamento degli operatori d’iniquità da parte di Gesù nel giorno del giudizio:
(In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.) Matteo 7,22
Queste parole del Signore Gesù ci fanno capire che nel giorno del giudizio farà giustizia di molti uomini respingendoli e giudicandoli operatori d’iniquità, anche se per noi potevano essere giudicati santi, pur avendo compiuto molti miracoli. Questo significa che non possiamo farci illudere dai miracoli di coloro che servono il diavolo, perché anche Satana compie le sue opere potenti a nostra sventura, per mezzo dei suoi servitori.
12) Rinnegamento da parte di Gesù di coloro che non lo hanno riconosciuto nella loro vita:
(Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.) Luca 12,8
Il Signore Gesù ci ha detto chiaramente che chi non lo riconosce in questa vita come Figlio di Dio, sarà rinnegato da Lui davanti agli Angeli di Dio. Noi sappiamo che riconoscere Gesù come Figlio di Dio significa credere nella sua divinità e credere nella sua divinità significa credere nella divinità di colui che lo ha fatto nascere, cioè Dio Padre. La seguente citazione del Vangelo ci conferma questo:
(Gesù allora esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato;) Giovanni 12,44
In riferimento agli adoratori di idoli, avendo attribuito la divinità di Dio a degli oggetti materiali, come possono pretendere di essere riconosciuti da Gesù figli di Dio? La loro salvezza potrà dipendere soltanto da un atto di misericordia del Signore Gesù, ma non possiamo costringere il Signore ad essere misericordioso con tutti gli idolatri, perché sappiamo che di sicuro è una richiesta che non può essere accettata. È meglio essere salvati per un discorso di giustizia e non per un eventuale atto forzato di misericordia.
13) Giudizio anticipato di alcune città da parte di Gesù per non essersi convertite:
(Allora si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».) Matteo 11,20
Con queste affermazioni il Signore Gesù ci fa riconoscere la sua giustizia esprimendo il suo giudizio anticipato su alcune città di quel luogo, per non essersi convertite, per non aver riconosciuto l’azione salvifica di Gesù e i molti miracoli da Lui compiuti nelle loro città.
14) Flagelli che precedono l’ira di Dio e morte di una parte dell’umanità:
(Il resto dell’umanità, che non fu uccisa a causa di questi flagelli, non si convertì dalle opere delle sue mani; non cessò di prestare culto ai demòni e agli idoli d’oro, d’argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare; e non si convertì dagli omicidi, né dalle stregonerie, né dalla prostituzione, né dalle ruberie.) Apocalisse 9,20
Questa citazione del libro di Apocalisse ci fa capire che la giustizia di Dio per i nostri peccati si manifesta prima dell’ultimo giorno, con i vari flagelli che il Signore ci manda, che noi conosciamo bene, come i seguenti: forti terremoti, guerre, malattie varie, alluvioni, forti siccità, grandinate estreme, nevicate estreme, freddo estremo, potenti uragani, ecc. Molti di questi flagelli, con la sicura tendenza ad essere sempre più potenti, sono da attribuire allo sconvolgimento delle potenze dei cieli, secondo la seguente profezia del Signore Gesù:
(Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.) Matteo 24,29
Il fatto che questi flagelli saranno sempre più potenti è giustificato anche dal graduale aumento di dimensione e peso dei chicchi di grandine che cadono dal cielo, come riportato di seguito in uno dei flagelli dell’ira di Dio.
15) Devastazione dei sette flagelli nel compimento dell’ira di Dio:
(E udii dal tempio una voce potente che diceva ai sette angeli: «Andate e versate sulla terra le sette coppe dell’ira di Dio». Partì il primo angelo e versò la sua coppa sopra la terra; e si formò una piaga cattiva e maligna sugli uomini che recavano il marchio della bestia e si prostravano davanti alla sua statua.
Il secondo angelo versò la sua coppa nel mare; e si formò del sangue come quello di un morto e morì ogni essere vivente che si trovava nel mare.
Il terzo angelo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti delle acque, e diventarono sangue. Allora udii l’angelo delle acque che diceva: «Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, perché così hai giudicato. Essi hanno versato il sangue di santi e di profeti; tu hai dato loro sangue da bere: ne sono degni!». E dall’altare udii una voce che diceva: «Sì, Signore Dio onnipotente, veri e giusti sono i tuoi giudizi!».
Il quarto angelo versò la sua coppa sul sole e gli fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. E gli uomini bruciarono per il terribile calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha in suo potere tali flagelli, invece di pentirsi per rendergli gloria.
Il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia; e il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore e bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei loro dolori e delle loro piaghe, invece di pentirsi delle loro azioni.
Il sesto angelo versò la sua coppa sopra il grande fiume Eufrate e le sue acque furono prosciugate per preparare il passaggio ai re dell’oriente. Poi dalla bocca del drago e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta vidi uscire tre spiriti impuri, simili a rane: sono infatti spiriti di demòni che operano prodigi e vanno a radunare i re di tutta la terra per la guerra del grande giorno di Dio, l’Onnipotente. Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e custodisce le sue vesti per non andare nudo e lasciar vedere le sue vergogne. E i tre spiriti radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Armaghedòn.
Il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria; e dal tempio, dalla parte del trono, uscì una voce potente che diceva: «È cosa fatta!». Ne seguirono folgori, voci e tuoni e un grande terremoto, di cui non vi era mai stato l’uguale da quando gli uomini vivono sulla terra. La grande città si squarciò in tre parti e crollarono le città delle nazioni. Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle da bere la coppa di vino della sua ira ardente. Ogni isola scomparve e i monti si dileguarono. Enormi chicchi di grandine, pesanti come talenti, caddero dal cielo sopra gli uomini, e gli uomini bestemmiarono Dio a causa del flagello della grandine, poiché davvero era un grande flagello.) Apocalisse 16,1
I sette flagelli dell’ira di Dio sono i più terribili mai avuti, qualcosa sicuramente di paragonabile al diluvio universale, con i quali il Signore Dio onnipotente manifesterà la sua giustizia contro gli uomini di tutta la terra, per i nostri innumerevoli peccati. La credibilità sul futuro avveramento di questi sette flagelli la dobbiamo riconoscere sia per un discorso di fede, che per i seguenti tre segni attuali a nostra disposizione:
(1)
Diverse pandemie avute nel passato e che continuiamo ad avere ancora oggi, da associare al flagello del primo Angelo.
(2)
Caldo estremo mai registrato di quasi 57 gradi poco dopo il 1900 e temperature record attuali sempre in aumento, da associare al flagello del quarto Angelo.
(3)
Chicchi di grandine attuali sempre più grandi e pesanti, con chicchi record di oltre 1 kg in Bangladesh nel 1986, da associare al flagello del settimo Angelo. Per il Signore l’Onnipotente produrre nel cielo un chicco di grandine da 1 kg è come produrlo da 10 kg e così via. Se mai cadevano dal cielo questi chicchi da 1 kg, nessuno poteva immaginare che sarebbe potuto accadere. La stessa cosa possiamo dire riguardo ai chicchi che cadranno con il flagello del settimo Angelo, che peseranno intorno ai 50 kg, come i talenti del periodo del Nuovo Testamento. Questo segno molto evidente di chicchi caduti da 1 kg deve fare riflettere.
A fine documento sono allegate due foto di pesanti chicchi di grandine caduti nel nord Italia a luglio del 2023.
16) Condanna nell’ultimo giorno da parte della parola detta da Gesù:
(Gesù allora esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».) Giovanni 12,44
Con queste affermazioni Gesù ci ha fatto capire che la sua volontà non è condannare il mondo, ma salvare il mondo e che non condanna colui che non accoglie la sua parola. Nello stesso tempo ci fa capire che la sua parola condannerà quell’uomo nell’ultimo giorno. Questo equivale ad essere condannato dallo Spirito di Dio Padre, perché la parola di Gesù è stata pronunciata per volontà del Padre che vive in Lui, quindi la condanna viene dal Padre per mezzo della parola di Gesù. La parola detta da Gesù è il compimento della giustizia di Dio.
17) Condanna al supplizio eterno infernale da parte di Gesù:
(Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».) Matteo 25,41
Il Signore Gesù ci ha fatto capire che nel giorno del giudizio farà giustizia separando i giusti dai malvagi, giudicando questi ultimi “maledetti”, secondo i parametri di giudizio che ci ha svelato tramite il suo Vangelo, condannandoli ad un tormento senza fine.
18) Seconda morte dei peccatori nel fuoco eterno infernale:
(Ma per i vili e gli increduli, gli abietti e gli omicidi, gli immorali, i maghi, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. Questa è la seconda morte».) Apocalisse 21,8
Questa citazione della Sacra Scrittura ci elenca coloro che andranno incontro con giustizia al castigo divino, che consiste in una seconda morte, dopo essere stati risuscitati e giudicati da Dio.
(Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti.) 1 Corinzi 15,21
Seguono due foto allegate a solo scopo dimostrativo in riferimento al flagello della grandine:
Chicchi caduti nel nord Italia a luglio 2023

Il messaggero di Dio