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Entusiasmo o tristezza e turbamento in questa vita?

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La domanda che tutti ci dovremmo fare è la seguente: Quale atteggiamento dobbiamo avere nella vita?
La risposta non è difficile, soprattutto per chi ha un poco di conoscenza della Parola di Dio, perché noi credenti, se siamo veramente credenti, dobbiamo dare piena fiducia a quello che il Signore ci fa capire per mezzo della sua Sacra Scrittura, ascoltando i suggerimenti che ci vengono dati per vivere una vita così come il Signore vuole che sia, cioè nell’entusiasmo e non nella tristezza o nel turbamento.
Anche se nella nostra vita viviamo molti momenti difficili dovuti ai tanti mali che noi conosciamo e a quelli che conosceremo in futuro, non significa che dobbiamo farci sottomettere dalla tristezza o dal turbamento a causa di queste cose, perché il Signore ci invita a non essere tristi o turbati e se un credente è veramente credente, deve ascoltare la Parola del Signore e metterla in pratica, manifestando la propria fede in Lui.
Queste citazioni della Sacra Bibbia ci fanno capire quale deve essere il nostro atteggiamento in questa vita:


(1)

(Il re Ezechia e i suoi capi ordinarono ai leviti di lodare il Signore con le parole di Davide e del veggente Asaf; lo lodarono con entusiasmo, poi si inchinarono e si prostrarono.) 2 Cronache 29,30

Con questa citazione possiamo capire che quando ad esempio lodiamo il Signore dobbiamo essere entusiasti, per tutto quello che giustamente il Signore rappresenta e fa per noi.
È normale che con il passare dei secoli questo entusiasmo viene a mancare, a causa dell’allontanamento dal tempo in cui il Signore Dio e il Signore Gesù si sono manifestati visivamente a noi uomini, infatti, questa citazione fa riferimento al Re Ezechia vissuto appena sei secoli dopo la visione di Dio da parte di Mosè.


(2)

(Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.) Giovanni 14,1

Con questa citazione il Signore Gesù ci ha fatto capire che non dobbiamo essere turbati nella nostra vita, a motivo della fede che dobbiamo avere in Dio Padre e anche in Lui. Infatti, noi sappiamo che se riponiamo la nostra fede in Dio e nel suo Figlio Gesù è possibile per un credente chiedere e ottenere anche dei miracoli. Come può un uomo essere triste o turbato vivendo con questa speranza, per non chiamarla certezza?


(3)

(In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».) Matteo 18,19

Con questa citazione Gesù ci ha fatto capire che se due o tre uomini si riuniscono per chiedergli qualcosa nel suo nome, potranno essere esauditi, dimostrando di essere presente e pronto ad ascoltarci, essendo Lui, Spirito vivente in mezzo a noi, per come accennato al punto n. 5. La possibilità di poter ottenere da Dio ciò che gli si chiede deve essere sicuramente motivo di entusiasmo.


(4)

(«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.) Giovanni 15,1

In questa parte del Sacro Vangelo il Signore Gesù ci ha fatto capire che se rimaniamo nel suo amore, osservando i suoi comandamenti, possiamo chiedergli quello che vogliamo e Lui esaudirà la nostra richiesta, dando per scontato che quello che chiediamo sia cosa buona e giusta per noi. Infatti Lui stesso, osservando in prima persona la Legge di Dio Padre, ha potuto ottenere da Dio tutti i miracoli che ha compiuto. Queste parole profetiche di Gesù devono suscitare in noi un sicuro entusiasmo.


(5)

(Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me.) Giovanni 14,27

Anche con questa citazione il Signore Gesù ci ha fatto capire che non dobbiamo essere turbati nella nostra vita, perché Lui dopo la sua morte sarebbe ritornato, infatti con la sua risurrezione lo ha dimostrato veramente, confermando che la sua parola è parola di verità. Stando anche a questo, possiamo dare piena fiducia a tutto quello che Gesù ha detto con la sua predicazione da Figlio di Dio, che è sicuramente motivo di entusiasmo. Anche se poi non si è reso più visibile, non significa che è scomparso dalla nostra vita, anzi, è ancora più presente di prima, perché andando al Padre è divenuto Spirito, come il Padre, sedendo alla destra del Padre per come dice la Sacra Scrittura con la seguente citazione:

(«Che cosa pensate del Cristo? Di chi è figlio?». Gli risposero: «Di Davide». Disse loro: «Come mai allora Davide, mosso dallo Spirito, lo chiama Signore, dicendo: Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi?) Matteo 22,42

Questo significa che ovunque è il Padre, alla sua destra c’è anche Gesù, quindi vicino al Padre. Essendo Dio Padre Spirito presente in ogni luogo, allora anche Gesù deve essere presente spiritualmente in ogni luogo e questo deve essere sicuramente motivo di entusiasmo.


(6)

(Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.) Giovanni 14,22

Con questa citazione Gesù ci ha fatto capire che se osserviamo la sua parola, quindi osservando i suoi comandamenti, possiamo avere la certezza di essere amati sia da Lui che dal Padre, vivendo sicuramente in loro presenza, cosa che per noi è motivo di sicuro entusiasmo. Se non osserviamo i suoi comandamenti non significa che loro non sono presenti vicino a noi, altrimenti, come potrebbe il Signore giudicarci un giorno, senza aver vissuto in nostra presenza, per dare il giusto peso alle nostre opere?
La seguente citazione dalla visione di Giovanni ci fa capire questo:

(E vidi un grande trono bianco e Colui che vi sedeva. Scomparvero dalla sua presenza la terra e il cielo senza lasciare traccia di sé. E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. E i libri furono aperti. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati secondo le loro opere, in base a ciò che era scritto in quei libri. Il mare restituì i morti che esso custodiva, la Morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere.) Apocalisse 20,11


(7)

(Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.) Apocalisse 3,20

Con questa citazione Gesù ci fa capire di essere sempre in attesa della nostra accettazione della sua parola nella nostra vita, osservando quindi i suoi comandamenti, mettendolo nella sicura condizione di essere presente vicino a noi, al punto tale da mangiare con noi, ossia in noi, vivendo nel nostro corpo, essendo l’uomo “Tempio del Dio Vivente”. Questo è sicuramente motivo di entusiasmo.
Se non accettiamo la parola di Gesù nella nostra vita non significa che Lui non è presente vicino a noi, per lo stesso motivo specificato per la citazione precedente.


(8)

(Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».) Giovanni 20,24

Con questa citazione si capisce benissimo che il Signore Gesù è presente spiritualmente in mezzo a noi, infatti, quando Tommaso ha dimostrato incredulità agli altri discepoli riguardo alla risurrezione di Gesù, Gesù non era presente vicino a loro visivamente, ma spiritualmente, altrimenti come poteva sapere quello che Tommaso aveva detto agli altri mentre Lui non c’era visivamente, ripetendogli le sue stesse parole? E poi, come poteva Gesù entrare a porte chiuse se non fosse per la sua condizione di vita divenuta uguale al Padre, cioè spirituale, essendo Dio Spirito? Queste cose devono suscitare in noi un sicuro entusiasmo.


(9)

(Questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalònica e accolsero la Parola con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano davvero così.) Atti degli Apostoli 17,11

Questa citazione ci fa capire che la Parola del Signore va accolta con entusiasmo, perché giustamente si tratta di attingere da essa quella speranza o meglio certezza che ogni uomo deve ricercare ogni giorno, cioè la risurrezione dalla morte per una vita eterna nella pace e beatitudine senza fine. Avendola poi trovata, come può un uomo vivere nella tristezza o nel turbamento?


(10)

(Oracolo su Babilonia, ricevuto in visione da Isaia, figlio di Amoz. Su un monte brullo issate un segnale, alzate per loro un grido; fate cenni con la mano perché varchino le porte dei nobili. Io ho dato un ordine ai miei consacrati; ho chiamato anche i miei prodi a strumento del mio sdegno, entusiasti della mia grandezza.) Isaia 13,1

Questa citazione ci fa capire che anche nel momento più brutto della nostra esistenza, cioè nel giorno della grande tribolazione dell’ira di Dio, dobbiamo manifestare entusiasmo per la grandezza del Signore. Nel caso contrario, cosa gli facciamo capire al Signore che non siamo contenti della sua gloria? Oppure che non siamo contenti del fatto che sta per liberarci dal male che riceviamo per opera del diavolo che serviamo, confermandogli che preferiamo vivere in presenza di Satana e servirlo come se fosse il Signore Dio nostro? Se manifestiamo entusiasmo verso il Signore, nel giorno della sua venuta e anche prima, anche se siamo nel peccato, non gli facciamo capire così di sperare nel suo amore misericordioso, affinché possa perdonare più facilmente i nostri peccati? Anche se siamo nel peccato, accogliendo il Signore con entusiasmo, non potrebbe Lui salvarci soltanto per il semplice fatto di averlo atteso e accolto gioiosamente e non con il musone? Oppure non siamo contenti del fatto che si avvicina sempre di più il giorno in cui il Signore risusciterà tutti coloro che sono morti nel corso dei secoli o millenni, per non rivedere la faccia dei nostri cari defunti, che magari abbiamo in odio, peggiorando ancora di più la nostra condizione di peccato, facendo pendere con più facilità la bilancia del giudizio di Dio dal lato della condanna?


(11)

(Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».) Giovanni 6,40

Questa citazione ci fa capire che per la volontà di Dio Padre, chiunque in questa vita ha conosciuto Gesù visivamente, credendo nella sua divinità, potrà vivere in eterno ottenendo la risurrezione dalla morte. Coloro invece che non lo hanno conosciuto visivamente, lo dovranno conoscere spiritualmente, credendo nella sua divinità di Figlio di Dio, morto e risuscitato, ottenendo anche in questo caso la risurrezione del corpo per la vita eterna. In entrambi i casi è più che giusto manifestare il nostro entusiasmo.


(12)

(Non siate perciò sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore. E non ubriacatevi di vino, che fa perdere il controllo di sé; siate invece ricolmi dello Spirito, intrattenendovi fra voi con salmi, inni, canti ispirati, cantando e inneggiando al Signore con il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.) Efesini 5,17

Anche da questa citazione della Sacra Scrittura possiamo capire quale deve essere il nostro atteggiamento verso il Signore, manifestando se possibile di continuo il nostro entusiasmo per la grande gloria di Dio Padre e del suo Figlio Gesù Cristo.


Il messaggero di Dio